Il Commissario Prefettizio del Comune di Soave nella persona del Dr. Luigi Zanini con una lettera
datata 7 novembre 1929 chiede alla Consulta Araldica se fosse registrato lo stemma del Comune
presso detta Consulta e se fu accordato l'uso del gonfalone .
La Consulta Araldica con lettera data 20 novembre 1929 informava che lo stemma del Comune di
Soave non ottenne mai il riconoscimento e né mai fu accordato l'uso del gonfalone.
S'indicava altresì di iniziare le pratiche stabilite per ottenere detti riconoscimenti.
Il 5 dicembre dello stesso anno il Dr. Zanini interpella l'Archivio dei Frari di Venezia se vi fossero
tracce dello stemma ed in caso affermativo di voler comunicare dettagliatamente quanto fosse
emerso.
A detta richiesta con lettera datata 9 dicembre 1929 la direzione dell'Archivio risponde che dalla
raccolta degli stemmi dei comuni del veneto formata nel 1876 da quell'ufficio, trovasi uno stemma
cosi raffigurato: Partito di rosso e argento, alla torre aperta del campo torricellata di tre, la torricella
mediana più alta e finestrata di due, le laterali finestrate di uno. il tutto merlato alla ghibellina e
dell'uno all'altro."
Lo stemma di cui sopra era accompagnato da una missiva del sindaco di Soave datata 31 agosto
1876 che così recitava:"Detto stemma fu adottato da questo Comune ab immemorabili, suonando la
tradizione partire il medesimo dalla dominazione scaligera, la famiglia della quale teneva qui la
propria residenza estiva.
Documenti poi che possano appoggiare la tradizione suddetta non ne esistono di sorte."
Il soprintendente dell'archivio suddetto per richiesta del Comune avrebbe provveduto inviare un
certificato con la figura dipinta dello stemma onde comprovare il possesso ultracinquantenario dello
stemma.
Il Comune formula in data 9 dicembre la richiesta per ottenere tale documento.
Successivamente con nota dell'11 dicembre viene richiesto al Presidente dell'Amministrazione
provinciale il nulla osta affinché il gonfalone del comune di Soave fosse dello stesso colore di
quello della Provincia e cioè di panno cremisi caricato dello stemma comunale;
Il Presidente della Provincia in data 23 dicembre concedeva il nulla osta alla richiesta avanzata dal
Comune.
L'8 gennaio 1930 con atto deliberativo del Commissario Prefettizio iniziava il vero iter burocratico
per ottenere dalla Consulta Araldica il riconoscimento dello stemma e del gonfalone.
Successivamente in data 3 febbraio a firma dello stesso commissario si promuoveva formale
domanda al Capo del Governo in Roma onde ottenere detti riconoscimenti ufficiali.
La Consulta Araldica con lettera del 30 giugno comunicava che il Capo del Governo avrebbe
proposto a S.M. il Re la concessione del gonfalone con le varie caratteristiche.
- Concluso l'iter burocratico con Decreto Regio del 3 agosto 1930 venne concesso al Comune
di Soave il diritto di fare uso del gonfalone comunale di seguito furono inviate le lettere
patenti a firma in originale del sovrano e del capo del Governo Mussolini, recanti la data 10
dicembre 1931, con le quali erano descritte le caratteristiche di tale gonfalone.
- Il 1 febbraio 1931 a firma del Capo del Governo si dichiarava spettare al comune di Soave di
fare uso dello
stemma comunale così descritto: " Partito di rosso e d'argento, al castello
torricellato di tre, la torre mediana più grande e più alta, merlato alla ghibellina, aperto e
finestrato dei campi, murato di nero attraversante sul tutto dall'uno all'altro, accompagnato in
punta da due lettere maiuscole CS di nero".
Nel concludere, le caratteristiche dello stemma comunale precisate negli atti di riconoscimento non
si rifanno altro che allo stupendo
bassorilievo che si ammira sopra Porta Verona - ingresso
principale alla città murata di Soave, - eccetto la forma dello scudo che nello stemma riconosciuto
ha la forma prevista per i comuni, in base alle disposizioni legislative in materia di araldica.
Il Funzionario del Comune di Soave
Silvino Fuin